venerdì 20 marzo 2015

In mostra a Milano Charles Schulz e i suoi piccoli-grandi personaggi

 Fino al 25 marzo la libreria Utopia di Milano ospita una mostra dedicata ai cinquant’anni della rivista Linus, pubblicata in Italia dal 1965 al 1972. Si possono ammirare strisce  dei Peanuts, copertine e varie lettere scritte da Schulz per esprimere il suo apprezzamento nei confronti della rivista.

Sono sessantacinque anni che Charlie Brown e i suoi amici ci fanno compagnia con le loro storie educative e  mai banali. Il modo, a volte ingenuo e altre disilluso, ma mai negativo, con cui i personaggi affrontano le piccole situazioni quotidiane è più attuale che mai, rendendo questo fumetto un patrimonio importante, una fonte da cui attingere per fronteggiare con ironia situazioni sfavorevoli che spesso ci troviamo ad affrontare.

Sorridendo, mi viene in mente quella striscia in cui Lucy spiega a Charlie Brown che distribuendo alla gente la lista dei loro difetti spera di rendere il mondo più vivibile per lei, oppure la scena in cui la bambina dice al suo amico di sentire una critica venirle su quando lo vede.

Charlie Brown e Lucy

Esemplare è, inoltre, il modo in cui viene considerato Snoopy, un cane che tutto sembra fuorchè un cane.  La sua figura viene umanizzata e questo gli consente di guardare il mondo degli umani dal di fuori, riuscendo sempre a trarre delle sagge conclusioni che ci fanno sentire, a noi uomini, po’ bigotti e ignoranti.
“Vedi questo legno?” dice Linus a Snoopy. “Io, l’essere umano, lancerò il legno, e tu, il cane, lo riporterai!” continua il bambino.
 “Io, il cane, non ci penso nemmeno!” pensa Snoopy rimanendo fermo sul suo posto.
Snoopy e il suo amico Woodstock

A proposito di Charlie Brown & co non posso non riportare un brano tratto dal libro di Gianrico Carofiglio Il bordo vertiginoso delle cose, in cui si parla del fumetto di Schulz. Celeste, la supplente di filosofia dice: «Schulz è capace di rendere trasparenti  le emozioni e le sue strisce sono un modo di fare poesia, dice Umberto Eco. Ma non solo poesia, aggiungo io. In queste vignette ci sono molte altre cose e, per me, Schulz è filosofo non meno che poeta. È filosofo perché attraverso gli occhi di un gruppo di bambini e quelli di un cane umanizzato individua e racconta- badate: senza giudicare, questo è importante- i problemi dell’esistenza umana. Nelle sue strisce troviamo, giorno dopo giorno, una riflessione sul nostro modo di stare sulla Terra, da soli e con gli altri. Vi sembra che stia esagerando?».
No, nessuna esagerazione.



La citazione è tratta da:

Carofiglio, G., Il bordo vertiginoso delle cose, Milano, Rizzoli VINTAGE 2014, p. 277.

Nessun commento:

Posta un commento